Autismo, a cosa giova praticare sport? | Le attività a La Semente
Esistono diverse ricerche scientifiche riguardanti l’autismo e l’importanza dello sport per tale disturbo. In base a tali studi, la correlazione tra sport e salute mentale è molto stretta, in particolare perché praticare regolarmente un’attività fisica può portare benefici a livello psicologico.
Partendo dall’origine, si legge in un articolo di Stefania del Principe: “l’autismo o, più correttamente, i disturbi dello spettro autistico sono problemi che coinvolgono il neurosviluppo di un individuo. È caratterizzato da una scarsa interazione sociale, con evidenti problematiche nella comunicazione verbale e non verbale. Il bambino autistico spesso ha pochi interessi – seppur ben approfonditi – e comportamenti ripetitivi”.
Ci spiega poi Lavinia De Peppo in un articolo pubblicato su Per Noi Autistici: “esercitare uno sport con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria. Un gruppo di ricercatori canadesi a Gennaio 2016 ha pubblicato sulla rivista “Autism” una revisione sistematica della letteratura con l’obbiettivo di esaminare quale impatto avessero specifici interventi sportivi sul comportamento di bambini e adolescenti con ASD, di età compresa tra 0 e 16 anni. A seguito di una vasta ricerca, 13 studi sono stati ritenuti scientificamente ammissibili per l’inclusione. Gli sport presi in esame sono stati cinque: la corsa, l’equitazione, le arti marziali, lo yoga e la danza, il nuoto, praticati nella maggior parte delle ricerche in un rapporto di 1:1 con un istruttore, mentre in altri studi veniva garantito un rapporto di 1:2 tra istruttore e bambino o ragazzo con ASD. Gli “outcome” presi in esame riguardavano complessivamente tre distinte categorie:
- comportamenti stereotipati e ripetitivi
- cognizione, livello di attenzione, performance accademica
- comportamento socio-emotivo (es: capacità adattive, sociali e comportamenti-problema).
Complessivamente è stato dimostrato che i principali miglioramenti comportamentali derivavano dalla pratica delle arti marziali e degli interventi di equitazione, mentre si sono dimostrati più limitati gli effetti dello yoga/danza e del nuoto. Anche la corsa è risultata abbastanza efficace nel modificare positivamente alcuni “outcome” comportamentali, seppur con risultati scientificamente poco attendibili e generalizzabili, a causa di importanti limiti metodologici presenti negli studi presi in esame.
Nello specifico, i comportamenti stereotipati e ripetitivi presentavano una riduzione con un intervento sportivo di corsa, equitazione o arti marziali, mentre benefici significativi erano riscontrati sulla componente socio-emotiva dopo la pratica di corsi di equitazione, arti marziali, yoga/danza e nuoto. Inoltre gli autori evidenziavano che i processi cognitivi e i livelli attentivi risultavano positivamente correlati solo all’attività della corsa”.
A La Semente, centro diurno a Limiti di Spello, in provincia di Perugia, gestito da ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus, fare sport è proprio una delle prima attività che i ragazzi ospiti svolgono al mattino prima di iniziare tutte le altre attività. In compagnia e seguiti da operatori specializzati, praticano ginnastica all’interno dell’apposita palestra costruita all’interno del centro diurno. Una pratica che, eseguita costantemente, aiuta i ragazzi a conoscere il proprio corpo e li fa entrare in contatto con altre persone, giova anche al loro spirito e alla loro mente. Il modo migliore per iniziare la giornata.
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