“Gli ultimi che aiutano gli ultimi”. L’impegno de La Semente per la mensa rivolta ai nuovi poveri
Il progetto realizzato grazie al sostegno di Eni
Tra la pesante eredità della pandemia da Covid-19, compaiono anche i numeri, allarmanti, che riguardano i nuovi poveri: le stime preliminari dell’Istat per il 2020 indicano un milione di nuovi poveri. L’incidenza della povertà assoluta cresce sia in termini di nuclei familiari in stato di profondo disagio che raggiungono quota due milioni (+335mila), sia in termini di individui che salgono a 5,6 milioni (+1,7% in un anno). È anche questa considerazione che alimenta lo spirito del progetto “Gli ultimi che aiutano gli ultimi” de La Semente, cooperativa agricola sociale a Limiti di Spello, in provincia di Perugia: grazie al sostegno di Eni, infatti, La Semente avrà la possibilità di utilizzare lo spazio della cucina professionale situata all’interno della struttura ricettiva di proprietà della cooperativa per organizzare un servizio di mensa per i poveri e per i “nuovi poveri” colpiti dall’emergenza Covid 19. Le comunità di riferimento coinvolte nel progetto saranno i territori del Comune di Bastia e del Comune di Assisi.
Attraverso questo progetto, saranno i giovani ragazzi autistici, soci lavoratori de La Semente, dove lavorano e collaborano quotidianamente, insieme ai loro operatori, ad essere attivamente impiegati nella distribuzione dei pasti. Potranno così determinare in misura maggiore la loro vita in termini di qualità ed autonomia, con il lavoro e attraverso una esperienza di accoglienza degli “ultimi” della comunità, facendo del dono metodo di terapia e di coesione sociale.
Nello specifico la cooperativa La Semente con il progetto di “mensa San Francesco” gestito dai suoi ragazzi svantaggiati sarà in grado di offrire 40 pasti al giorno per tutta la durata del progetto, destinando così in 6 mesi 7.200 pasti totali.
La Semente è impegnata da 5 anni nel comparto agricolo con la sua fattoria, unendo a quest’attività la ristorazione e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, in collaborazione con istituzioni pubbliche, enti profit, con il variegato mondo del terzo settore e la comunità locale. Una realtà in grado di accogliere soggetti esterni attraverso il turismo sociale extralberghiero, grazie al suo agriturismo situato nello spazio della fattoria sociale, e percorsi del gusto.
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